Item, dimandava certa trata di orzi abuti da alcuni soi debitori in reame, che possi per le nostre terre di Puja farle cargar senza pagar gabele. Per el principe fo ringratiato di le nove e staloni, e fato le lettere.
Vene l'orator di Faenza, domino Job, qual racomandoe el signor suo e quella terra di Faenza. Item, danari per dar a la zente; poi mostrò una lettera scrivevano fiorentini al suo signor che li vogli notifichar si hanno pace o guerra con lhoro, et si dissegni di farli più danno col stato. Fo consultato, per li savii, la risposta doveva far a' fiorentini, et chiamato dentro ditto orator, per el principe li fo dito dovesse risponder a' fiorentini: come l'era homo di la Signoria nostra et lo suo stado è di quella, e che lui non fa guerra ma la Signoria, tamen, che non la mandasse sì presto fino tutte le zente non fusse passà in Casentino, et di danari si daria.
Vene l'orator di Urbin, e mostrò una lettera dil suo signor, qual dimandava ducati 20 milia, li qual fosseno in campo per non mancharli danari; et zà ne doveva esser fino al numero di 16 milia. Item, vituarie in copia; et che 'l marchexe di Mantoa li vadi drieto: le qual rechieste dete molto da pensar al colegio.
Da Marco di Santi date al monte di Verna, a dì primo. Come si doleva che Marco di Rimano et Antonazo di Viterbo non haveano 300 fanti in tutto, di 1000 doveano haver per la conduta. Item, a la pieve di San Stephano esser fama redursi inimici per passar in Val di Arno, et come a Bibiena era solum 100 fanti; solicitava la venuta dil campo nostro; et che li Bajoni non restavano di dimandarli al continuo danari.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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