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      Et che inteso inimici vi doveva andar, nostri fono prima, e vi mandoe alcuni fanti a custodia, sì per haver quel passo come per haver quelle vituarie, questo perché a uno castelo [110] chiamato Seravale questi frati havia mandato vituarie. Si scusa di questo con la Signoria, et da tutto il colegio fo laudato. Et dapoi disnar gionse una lettera dil dito zeneral di Camaldole, data a dì 4, come si duol di quello li fa nostri, et come vol dar ditto monasterio in le man a custodia di fiorentini.
     
      Da Pisa nulla vi era. Ma Lucha di Lanti orator pisano mi disse et referì in collegio, come Sebastian da Pozo havia lettere di 2 da Lucha: come Paulo Vitelli col campo era levato di Santa Maria in Castello e veniva a Fiorenza per passar in Val de Nivole a l'impresa contra nostri di Casentino; et ancora di lì una lettera di sier Domenego Malipiero proveditor a Pisa et sier Fantin suo fratello, qual diceva come era il vero mal dil governador domino Marco da Martinengo, et come havia mandato li soi cariazi a Lucha et nulla faceva; la qual lettera fo leta con li cai di X e mandati tutti fuora.
     
      Vene una poliza di domino Aldromandino di Guidoni orator qua dil ducha di Ferara, stato molti anni, qual avisava di certo ecesso fato in Friul ad alcuni homini dil signor suo, per caxon di vin comprato, li tolse il fero, etc. fo uno chiamato il Vescovo. Fo scrito per colegio al luogotenente di la Patria dovesse veder. Ancora si dolse de alcuni cievali, presi a Comachio e menati in questa terra, fono fati brusar per li savii sora la sanità, et fo so danno.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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