A dì 26 ebeno audientia dal re, era il cardinal Roam, el gran canzelier et monsignor di Buzagia; parlono etc. il re non voleva dar Cremona non li dagando li 100 milia ducati. Item, di la certeza di la trieva col re di romani per mexi 3, li exerciti erano disciolti, il re di romani vol la pace et includer in quella il ducha de Milan; el re non vuol. Item, esser venuto lì el [112] ducha e duchessa di Barbon, sono stati a sua visitatione etc.
Da li diti, l'altra di 3 novembrio ivi. Come erano stati iterum in coloquio con li consejeri regij et tandem sono venuti a la conclusione. Vi era el conte Manfredo Tornielo et domino Opizin Caza; firmono li capitoli in francese, quali manda a la Signoria, ma aspectano risposta di queste cinque cosse, zoè: il re vol la Signoria li prometa homini d'arme 1500 et 4000 fanti, voria fusse sguizari; item, si el re di romani ne romperà, è contento il re ajutar; item vol poner il gran maistro di Rodi et fiorentini, e vol Pisa esser messa in le sue man acciò fiorentini non dagi ajuto al ducha di Milan; item, vol in conclusione li ducati 100 milia per pagar li 6000 sguizari per mexi 6 che torà a questa impresa, zoè la Signoria li pagi per dito tempo di mexi 6 e durante più l'impresa il re li pagerà lui. Et zercha questo fono dal re, et justifichò la Signoria nostra, pur il re voria questo, aspeta la nostra risposta. Quanto a li confini, vol dar di qua di Ada et Cremona et Geradada resta a nui, et disse era de intrada più di 120 milia ducati. Risposeno esser solum ducati 36 milia, et che Lodi, Cassam e Trezo ch'è su le rive di Ada resta a esso re, et Lecho ch'è sul lago di Como al principio di Adda.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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