È stado a dolersi con la princepessa di Bisignano per la morte dil padre.
Et in le lettere di Roma sono questo che al loco suo non ho posto. Come il re Federico vien in l'Apruzo; praticha di tuor con lui el principe di Salerno. Il papa fin quel zorno non sa il vero di Mantoa, [114] ha fato brievi per fiorentini, per brochati d'oro, et volea la Signoria li dimandasse et si piegasse.
Et dapoi disnar fu colegio. Vene lettere di sier Piero Balbi el cavalier capitanio di Vicenza, di 11 di certo caso seguito di 6 cavali di Andrea dal Nievo, dovea cavalchar in campo, qualli erano stà feriti da uno de lì, qual have ducati dieci da uno citadin di Barmaran acciò facesse questo, et perhò dimandava a la Signoria quello havesse a far; e fo rimessa poi a l'avogaria.
Da Milan di l'orator, di 9. Come havia cavalchato col ducha in zardin, e li havea dito: "Havete scrito a la Signoria quello vi dissi?" Rispose de sì. Item, li disse havia abuto a piacer a Pavia e Vegevano, li conferisse l'aiere e vi vol tornar, ma che va lì perché vol far scuoder a Milan ducati 300 milia, et vi va lì acciò la briga non se richiami. Item, a dì 6 partì el conte Filipin dal Fiesco con provisionati 500, va a la Scarparia per fiorentini per esser col conte di Cajazo. Item, come judicha vadi a Vegevano per esser con monsignor di San Martin, et Filippo di Pietrasanta dia vegnir di Franza. Item, aversi dolto di la cava, et il ducha havia scrito dicendo non sapeva, vol suspender non si lavori.
Da Ferara dil vicedomino, di 10. Avisa il zonzer lì di domino Antonio di Pii, Marco dil Castelazo e gli altri ben in hordine, vano di longo a Ravena: et assa' altre cosse, nulla di conto.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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