Ancora fo posto parte, per li savi, di scriver a Zuam Dolce secretario nostro in Aste, una bona lettera, confortando il Triulzi ad ajutar la Signoria nostra, et bisognando andasse in Franza; et fo disputato esser meglio expedir prima la risposta a li oratori in Franza; et posto per un consejer de indusiar, fu preso quella de scriver, ma di pochissime balote.
Rimase li savii di colegio per aldir l'almadar, chiamato Zuanne da Costantinopoli cristiam, era in prexon, qual fo retenuto a requisition dil prothojero di la Morea, per danari dovea dar al Signor turcho, [120] era dacier a la doana da mar a Constantinopoli et portò via al Signor ducati 1600, qual disse, oltra i danari li fo trovati, havea una lettera di cambio di ducati 800 doveva haver da sier Nicolò Zustignam fo di sier Marco, fo di sier Bernardo procurator, qual era smarita. Or li fo ditto catasse il resto di li danari oltra ducati 600 era in banco di Lipomani, altramente si manderia in ferri al Signor turcho.
[1498 11 15]A dì 15 novembrio in colegio non fu el principe. Fo lecto lettera dil gran maistro di Rhodi di la qual facea mention le lettere di Candia venute eri, et è data a Rodi a dì 10 septembrio, drizata a sier Domenego Venier lì in Candia. Come l'armata dil Turcho era per ussir questo anno fuora; et etiam ha di Paolo Corese da Syo, di 11, a esso sier Domenego drizate, li scrive di Camallì che dia ussir con 10 galie et 4 navi o fuste, e come sora el Zante era stà presa una caravela rhodiana da uno schierazo dil Turcho, et verso Sicilia sora el faro di Messina sono prese do altre caravele pur rhodiane da certe barze francese, come si ave per avanti.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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