Da Brexa, di rectori nostri, di 18. In consonantia haver abuto lettere di l'orator di Milan, et che la Signoria ordinasse quello havesseno a far. Li fo rescrito dovesseno mandar uno lhoro messo lì a veder, tamen, non far cossa alcuna in prejudicio di capitoli havemo con il ducha de Milan.
Da Ravena, di 18. Molte cosse impertinente; et che li fanti di la comunità fuzevano verso Lugo, locho dil ducha di Ferara; et le zente nostre esser aviate verso il campo con ordine di poder tuor do vie come li proveditori ordenerà. Etiam, sier Zuam Paulo Gradenigo, di 18 da Ravena, avisa molte cosse secondo l'opinion sua, qual non fo leta.
Di campo, de li proveditori, date a Bibiena, a dì 14. Come erano stati a veder il signor Bortolomeo d'Alviano, qual la faza sta male, et confortoe per nome di la Signoria nostra, justa le lettere di 5 che li fo scripte. Qual ringracioe assai con bone parole. Poi fono in consulto col ducha di Urbin e condutieri il zorno avanti, et andoe parte dil campo mia 7 a Camaldole. Era fanti numero 160 dentro et li frati fortifichati et rebateno li nostri, e amazato 6 homini d'arme, 4 fanti et molti feriti, et re infecta conveneno tornar per una cativa via tardi a lume di torza a lhoro alozamento in Bibiena. Et come Marco di Santi havia ben provisto a le vituarie, et haver in caneva 10 milia stera di formento, et lo laudoe assai. Et per l'altra lettera, di 14, a hore 4 di note, come haveano ricevuto nostre lettere, di 8, 9 e 10. Concludeno haver bisogno di fanti 600, guastadori 600, danari assai, et solicita le provision; et come da matina doveano andar a romper i molini di Popi, dove intendeano in quella sera esser zonti fanti 2000; solicitano la venuta dil marchexe di Mantoa, che ancora non sapeano la trufa ne havea fata.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
Brexa Milan Signoria Milan Ravena Lugo Ferara Zuam Paulo Gradenigo Ravena Bibiena Bortolomeo Alviano Signoria Urbin Camaldole Bibiena Marco Santi Popi Mantoa
|