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      Ha auto lettere dil conte di Sojano, et manda la copia de qui, et etiam una lettera li havea scrito la signoria di Forlì molto gajarda, in risposta di una sua.
     
      Da Sojano dil conte Lamberto, di 18. Solicita che la Signoria si risolvi zercha quella impresa di Galiarda, et Jacomo Saco suo messo è qui. Et manda una lettera di uno suo comissario a Spinello; li avisa di molte cosse; et haver di campo, nostri, oltra l'esser stati a Camaldole, haver auto la bastia di Popi, et 200 fanti vi era dentro esser partiti. Item, che a Fiorenza non si crida più palle.
     
      Di campo di proveditori da Bibiena, di 15. Venute hessendo pregadi suso. Come erano nostri andati verso i molini e trovono fanti a uno ponte, zoè inimici calati con le artilarie, et li nostri feno guazar li stratioti et cavali lizieri per meterli di mezo, et inimici lassono tre artilarie, le qual fo nostre, et nostri seguendo andono soto le mure a brusar li molini di Popi, et poi alcuni altri più in là; fono presi alcuni fanti, tra i qualli uno fratello bastardo di Paulo Bajom, uno capitano spagnol et uno contestabele, che feno di condition, et poi ritornono a Bibiena a consultar quello havesseno da far: hano mandato Marco di Lanti con l'artilarie a solicitar vengino presto per poter far qualcossa, le qual non sono ancor zonte: solicitano sia mandato danari.
     
      Da li ditti, di 16. Come Piero di Medici havia ditto voler mandar uno a Popi a dir li comessarii fiorentini li vengino a parlar; li hanno risposto di questo voler scriver a la Signoria avanti li dagi licentia di mandar a Popi.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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