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      Li fo dato bone parole et dito si consulteria.
     
      Vene uno messo dil ducha di Lorena, con una lettera dil ducha prefato, data a dì 30 octubrio a Nanzei, che advisava la Signoria come voleva tornar dal cristianissimo re di Franza in corte, et si volevamo alcuna cossa li fusse comandato, et si dagi in reliquit piena fede al suo messo chiamato Zuam Alvixe Grasso. Fo tolto rispeto a responderli, et ordinato pagarli le spexe, et stete alcuni zorni, poi ringratiato assai si ritornò.
     
      Vene l'orator dil ducha di Milan, qual expose esser aliegro che 'l ducha di Ferara habi hauto la comissiom di fiorentini, per il ben sequiria et quiete di le cosse de Italia; et come il signor suo si era operato et voleva morir fiol di questo illustrissimo stado, et che saria meglio star nui italiani unidi che impazarsi con barbari et convegnir star in guerra, che si convien spender et esser subditi de chi li sono vassali. Et replicoe, el suo signor esser servitor di questo stado, perhò pregava la Signoria si volesse risolver in ditto ducha di Ferara ponersi per le cosse di Pisa. Et mandato fuori, fo consultato in colegio la risposta; fo gran consulti, poi el principe li disse: "Monsignor ringratiemo la reverentia vostra dil bon voler l'ha in veder questo etc., per nui non ha manchato né mancherà vedendo i effecti." Et l'orator rispose: "Serenissimo principe ho guadagnato 10 ducati a Zuam Alberto che disse fiorentini non faria, et io dissi de sì, et vi acerto el mio signor vol esser servo di questo stato e fiol.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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