Ne amazoe do stratioti et 15 cavali, et che Zuam Paulo Manfron si portò ben in quella barufa quando si prese e rupe li molini di Popi, et alcuni stratioti per numero 30 si butono a l'aqua; et come se intese, sono quelli da cha Zorzi che erano schiavi dil Turcho, et venuti qui ebbeno provision et a questa impresa fono operati. Item, come in Casentino tutti li populi cridava Marco Marco, et non più palle palle, ch'era l'insegna de' Medici. Item, havia mandato a dimandar cavali a Montefeltro locho dil ducha di Urbim, perché conducesseno biava da cavalli in campo. Et quelli di Urbim volea esso secretario spendesse danari, et lui non voleva, ma sparagnar, etc.
Da Brexa, di 23. Zercha la cava di Sonzim, avisoe come la era; et volevano mandar soi messi da domino Francesco Bernardin Visconte, et havia [155] scripto a Milan era contra li capitoli; et questo in execution di lettere di la Signoria nostra recevute.
Da Verona, di 24. Come haveano trovato alcuni panni di seda per valor di ducati 2000, dicevano esser dil conte di Pitiano, et quelli daciari si doleva, etc.; li fo scrito lasseno passar.
Et da poi disnar in pregadi vene lettere dil vicedomino nostro di Ferara, di 23. Come li oratori di Pisa erano zonti, et che domino Piero di San Cassano si havia operato con quel Artaldo francese per disturbar la praticha havia col ducha di Milan per adatarlo con Franza mediante quel monsignor di Andrages, et che lo menava con lui a Pisa, sichè tutto si conzeria.
Da Fiorenza. Una lettera di la sorela di Piero di Medici, data a dì 20, drezata a esso suo fradello.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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