Di sier Zuam Paulo Gradenigo, di 1.°. Come havia recevuto la letera nostra li era imposto andasse a l'impresa di Bagno e Galiada; anderà ma non era impresa di zente d'arme ma di cavali lizieri e fanti; avisa dil consulto fato; voria 200 cavali lizieri ballestrieri e stratioti; è conforme con l'opinione dil ducha. Et che nel consulto uno dava la colpa a l'altro non era vituarie in campo, facea l'impresa dificilissima e saria di andar a le stantie, et Paulo Vitelli esser zonto. Fo molto biasemato ditto sier Zuam Paulo di questo suo scriver.
Da Ravena di 4. Mandoe una lettera del conte di Sojano el qual havia bon animo; facea l'impresa facile, desidera la zente zonga per far qual cossa e dimostrar la fede verso la Signoria nostra. Item, a Forlì esser il signor Octaviano di Faenza molto carezato da quella madona.
Da Ferrara dil vicedomino, di 4. Come de lì si facea festaze per l'acordo o pace si trama mediante quel ducha con la Signoria et fiorentini, o per dir meglio col ducha di Milan; el ducha è fredo di natura più cha la tramontana; è solicitato da Milan el qual fa trar la preda e sconde il brazo. Fiorentini son anegati, Milan è avaro, sichè la Signoria potrà esser insidiata, et si lui no 'l dicesse, saria carnifice di lui medemo. Item, li rari e boni dicono la Signoria esser ne le insidie, et quatro cosse voria in lo acordo: la segurtà di Pisa per la libertà loro, la restitutiom di Ligorno, la protetion di la Signoria, la salvation di Medici et un'altra. Et che parlar di pace è causa di trieva; perhò non voria si levasse le offese né si facesse trieva, et esserli sta ditto il ducha haver dito, perché la Signoria stava tanto a risolversi: o diavolo! havemo presso la paissa (sic), etc.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
Zuam Paulo Gradenigo Bagno Galiada Paulo Vitelli Zuam Paulo Ravena Sojano Signoria Forlì Octaviano Faenza Ferrara Signoria Milan Milan Milan Signoria Signoria Pisa Ligorno Signoria Medici Signoria
|