Et in Aragona a Saragosa steteno do mexi perché quelli non voleano dar ditto juramento per essere nemicissimi di portogalesi, ma venuta la pace con Franza lo deteno; et più volte havea visto quelli reali non saper che farsi, per forza non voleano et per bontà non poteano haver ditto juramento, perché aragonesi diceano haver privilegii. Et come feno questa pace per doi respeti; primo per renovar sua [211] antica pace, poi per ben di soi populi, acciò poteseno mercantar. Et fata la trieva predicta e pace, gran cosa sarà che la rompino più: perché prima la rezina è tutta francese, poi desiderano l'un e l'altro, perché questi soi principi fioli è morti, di viver in quieto et otio et goder il suo in pace. Et come esso orator havia zerchà lassarli ben edificati di la Signoria nostra, che in verità quando andoe trovoe altramente perché credeano la Signoria si volesse insignorir di Pisa e di Taranto. Dil papa, mai parlono et lui imo schivava nominarlo, pur ultimate per quello ha fato Valenza parlono assai, dicendo di lui gran mal. Col re di romani viveno in amor, ma fano poco conto e opinion di la sua persona. Dil ducha di Milan mancho, per esser indirecte in quel stado, vel dolose, perhò poco lo stima, né se dolerano il re di Franza lo togli. Etiam de' fiorentini fano pocho conto, nì voria la Signoria li rendesse Pisa, ben voriano la pace de Italia et li disseno: "Orator dirai a la Signoria non si fidi de' francesi che li darà bone parole et non li atenderano niente, ma fa quella conferma à si il resto de Italia.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
Aragona Saragosa Franza Signoria Signoria Pisa Taranto Valenza Milan Franza Signoria Pisa Italia Signoria Italia
|