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      Da Roma, di l'orator, di 10. Come era stà recuperato Zorzi corier, stato preso come scrisse, et havia abuto le lettere di la Signoria: una in la materia dil marchexe di Mantoa dovesse comunichar col papa qual farà, et l'altra mandi le lettere in Franza recomandandole al cardinal San Dyonisio; et cussì havia fato, et statim sarano expedite, et [217] un'altra al consolo nostro di Napoli. El qual corier su quel di Spoliti faction colonese fu preso, et lo arziepiscopo di Salerno ch'è vice legato ivi si operoe che fu relassato; pur mancha li danari portava, qual sperava si recupereria si non tutti bona parte; li farà poner taja su la vita a li malfactori quali si sapea chi erano; et eri in concistoro il papa si dolse di questo, comesse al cardinal Siena e San Zorzi l'efecto. Et come era de lì lettere di Mantoa sotto scritto Franciscus marchio Matuae et non altro, sichè l'è restà confuso in la perfidia e bestialità soa; et Ascanio à abuto a dir tandem el finirà malle. El pontefice dubita la Signoria nostra non si reconcilii col ducha di Milan, perché ha inteso el volea dar 500 milia ducati a l'anno di tributo; e lui non la voluto aldir, dubita horra non si piegi et zerchi reconzarsi con la Signoria in amor. Et eri in concistorio el cardinal Ascanio ave a dir al papa che col mandar di suo fiol in Franza volea esser la ruina de Italia, et il papa li rispose suo fratello esser stato per far venir francesi in Italia, sichè si deteno di denti molto forte, et il papa disse: "Sapete ben monsignore chi è stato causa etc.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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