Item, dito podestà di Ravena etiam mandoe una lettera abuta dal signor di Faenza. Come mandava uno suo ambasador a la Signoria nostra, qual ozi qui era zonto.
Vene l'orator dil ducha di Urbin, et presentò una lettera dil suo signor a lui drizata data a Borgo di campo a dì 12, la qual per esser molto longa fo rimessa a legerla da poi disnar che 'l collegio si redusse. Or in quella fa un longo discorso comenzando da Maradi fin hora, il seguito è tochà assa' parte, si duol haver pocha obedientia.
Et tacite dice l'Alviano non li dà ubedientia, et che questi per vegnir grandi prometono assa' et [221] atendono pocho, e lui voleva dir la verità, et esser il minimo, né par si laudi di proveditori, et in campo esser gran discordia in li capi, poi pocha vituaria. Piero di Medici esser partito non havendo li partesani, dicea fenzando andar a tuor vituarie. Item, lui haver passato l'Apenino et esservi l'inverno; li canoni in 60 zorni non verano per il fiume de la Marechia ch'è grosso, de li mulli hanno pro 40 per uno. Et è da saper li proveditori scrivea li davano lire 5 per uno; or che havia fato tanto che l'asedio di Pisa era levato, che non è stato pocho. De lì sono molte pioze, e non esser tempo di star su monti; inimici s'ingrossano, e opinione sua saria di andar a li alozamenti o su el suo o quel di Rimano o Sojano, per non esser tempo di guerizar, tamen lui starà, et si duol convegnir scriver de li disordini dil campo, et che quelle inimicitie non siano intese da la Signoria. Laudò molto li inimici, et conclude non pol far come governador, ma farà come simplice soldato, et lì esser gran discordia et pocha obedientia, per tanto li cometeva mostrasse questa lettera a la Signoria et a tutti.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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