Et fo chiamato l'orator predito in collegio, et per il principe fato un longo discorso, et che non era tempo di andar a li alozamenti perché fiorentini stano mal per esser stati feriti nel cuor. Tamen che ditta lettera dil suo signor l'haveano lecta et si consiglierà, et che si durasse pur 8 zorni fiorentini converano tuor partido.
Di Roverè, di sier Nicolò da cha da Pexaro podestà. Come voria per ogni bisogno far uno fontego di biave lì, per tanto dimandava la trata di mille some di biava, et li fo data.
Di Asola di sier Piero Lombardo proveditor. Come havea licentiato di hordine di la Signoria nostra quelli homeni d'arme dil signor Zuane di Gonzaga, perché non se li volea dar stantia.
Di Bassano, di sier Hironimo Querini podestà et capitano. Come se ritrovava haver di raxon di la Signoria nostra in le man scossi più di ducati 1000, voria mandarli. Li fo scrito, statim mandasse.
Da Durazo, di sier Vido Diedo baylo et capitano di 15 octubrio. Nara la povertà di quella terra, et voria lì fusse mandà qualche danar et monition per non vi esser alcuna.
In questa matina per collegio fo fato la comision di sier Alvise Bernardo proveditor sora l'armar, che insieme con sier Francesco da cha Taiapiera pagador a l'armamento dovesse andar in Ystria, et porti ducati 6000 di dar a le galie sotil Veniere venute a disarmar, et a li 80 homeni son restati su le 2 nave; [222] et fo terminato mandarli lì a Puola a conzar marangoni e calafai di l'arsenal et uno sorastante, quel fo electo Antonio di Stephani, tamen non potè andar et fu mandato Zorzi Dragam, come dirò poi.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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