Et che lui li havia risposo a parte a parte, et al bisogno li promise ogni favor et cussì si partì; et etiam Dario da l'Aquila fo expedito, come ho scritto di sopra, ritorni a Brisegella con so fanti. Item, di campo nulla havia se non mandava lettere di proveditori, tamen non si ave. Et di Jacomazo et dil conte di Sojano di 15 da Sorbano, come per caxon di fanti non haveano potuto dar la bataja a Charesto dove era solum 4 fanti et il resto fuziti, e non restava di solicitar spie et coromper castelani, et se li danari zonzesse farìano assa' cosse.
Di Jacomazo da Veniexia al predito podestà, data a Rasina a dì 12. La qual perhò el podestà [231] la mandoe ai cai di X et fo leta. Come in quella note per inimici li strami erano stà brusati, siché non era possibile a starvi; volea 100 fanti dil campo, non li era stà mandati, et havendo inimici quel luogo pol venir a l'Averna senza contrasto. Item, eri sera tornò li soi homeni d'arme stati presi, quali haveano abuto honor dal conte Ranuzo ch'era con 150 homeni d'arme et 60 balestrieri a cavalo; dicono esser inimici 500 homeni d'arme sforzeschi, et aspectano un mal tempo per dar adosso nostri. Et il conte Ranuzo haverli dito si maraveglia nostri li aspectano et non si partono, dicendo par l'habi speranza di condursi con la Signoria per esser emulatione col Vitelli. Conclude: si non si provede, quelle zente d'arme starano mal; et quel zorno tolseno quelli di Popi 40 cavali de li nostri; et che a Bibiena li proveditori par vogliono far 8 bastioni et lì fortificharsi.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
Dario Aquila Brisegella Jacomazo Sojano Sorbano Charesto Jacomazo Veniexia Rasina Averna Ranuzo Ranuzo Signoria Vitelli Popi Bibiena
|