Di sier Jacomo Venier proveditor, data a Santa Agata a dì 12. Avisa il suo partir di Bibiena per il mal et esser zonto stracho. Havia mandà per Piero di Medici, era a Castel Delze, per intender quello havia fato; rispose haver una lettera di Francescheto Ursini suo cusin, di quel zorno da Urbino, zercha li mulli, come non pol haverne, et havia mandato a Roma dal cardinal a tuorne 80, et che a Urbino a so spexe voleno 12 ducati el paro al mese. Item, come havea trovato a Urbino citadini che darà a la Signoria nostra 300 e più stera di grano volendo quelli comprar.
Vene uno secretario dil signor di Faenza, chiamato domino Hironimo Salechio; et sentato apresso il principe, presentoe una lettera dil suo signor Astor di Manfredi, data a Faenza a dì 10 di credenza. Come mandava questo suo citadin et secretario al qual fusse prestà piena fede; qual racomandoe il suo signor et il stato e Brizegelle, disse de' Guadi etc.
Vene l'orator di Rimano. Disse come havia lettere dil suo signor di 15, et in conformità etiam havessimo dal secretario nostro, come quel Antiocho di Tyberti havia retificato il processo in caxa dil signor, et lo voleva far iusticiar juxta li meriti. Item, pregoe el principe, atento che 'l suo signor havia certe zoje in pegno a Milan, zoè una coladena, et Piero Chorsini cugnato di Bortolo di Nerli fiorentino, ch'è qui, di certo pano d'oro aver inganato il suo signor, et li avogadori havia fato acordo con ditto Bortolo li desse ducati 300 in termine di un anno quali volea questi mandar a Milan etc.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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