Per tanto dimandava di gratia un'altra paga. Et il suo signor haver comprà uno cavalo li ha costà ducati 150 da uno nostro zentilhomo, voria pagarlo, non ha il modo; risposto si vederà.
[232] Et l'orator di Monferrà, era a san Zorzi amalato, unde per colegio fo terminato, et cussì il principe mandò certe pernise.
Et è da saper da poi disnar in colegio el principe con li consejeri dete audientia fino do hore di note, et li savii tutti si reduseno di sopra a consejar, et vene queste letere:
Da Turin, dil secretario nostro, di 17. Mandoe letere di Franza, per Zuam Gobo corier portate. Et come havia abuto di 13 d'Aste da Placidio molte nove, zoè esser stato lì quel canzelier di domino Lorenzo di Orpheo, et misier Zuam Jacomo averli ditto esser venuto per le cosse di Zenoa. Item, come esso Placidio havia parlato al ditto signor misier Zuam Jacomo, e ditoli si risolva di vegnir a servir la Signoria, et fece longo coloquio dicendo il re di Franza è misero nì crede verà in Italia senza aiuto di danari, poiché non crede al ducha di Milan, et che li messi vien cussì spesso non li piace, et che per sui fratelli soa Signoria non dovea restar, quali etiam, veniva spesso lì, né l'amor di la sua caxa. Lauda molto la Signoria nostra dicendo: Venetos rerum dominos gentemque togatam; et che li à risposo non si vol risolver con la Signoria se prima non ha licentia dil re, et che verà tempo dimostrerà la sua servitù verso la Signoria, et che si nutrisse per servirla. Item, che li piace quando aldiva alcun prosperar la Signoria in Casentino; ma, per uno corier passò de lì, intese el ducha di Urbim e li altri se tiravano a le stantie; li biasemava assai dicendo haveano torto non servir la Signoria.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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