Da Cataro, di 30 octubrio, di sier Francesco Querini retor et provedador nostro. Si duol non poter haver sali da Corfù che summamente li bisogna, per esser le saline in man di turchi. Item, per un'altra lettera di 5 novembrio, come quel subassi di Terra Negra voleva Santa Trinità et le saline fo dil Zernovich, li havea scrito una lettera molto minatoria che non debi mandar per quella via per esser dil signor suo gran imperador, et manda la copia di la lettera. Li ha risposto in bona forma, tamen, non sa che farsi; et al primo dil mexe Sirisbei era venuto a Scutari; lo manderà a visitar et presentar per tegnirlo benivolo.
Da Napoli di Romania, di sier Scipion Bon capitano e provedador. Come era deputati, do contestabili in quella terra, Barom da Lignago et Bellon Manenti, qualli era zà 13 mesi che manchavano de [253] lì e li corevano le page; pregava o fosseno remandati o provisto di altri contestabili.
In questa matina si reduse il collegio di le biave; et col nome di Dio fo concluso il merchado di formenti staja 50 milia con sier Andrea Loredam quondam sier Nicolò, a lire 4 al ster conduto.
Da poi disnar fo gran consejo, et collegio non si redusse.
Et non voglio restar di scriver, come in questo tempo la terra era molto streta per le guerre et stranii tempi corevano; et per la parte nuova di le decime fin qui non era stà a scosso monte lire 14 di grossi, adeo tutti si maravigliava; et si quelli a le cazude andavano a l'incanto, non trovavano di vender li stabelli, cossa che deva molto da pensar a li padri di collegio, et ogni zorno si parlava di trovar danari per pagar li creditori, tamen il modo non si trovava.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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