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      Conclude, non vol andar in Casentino, et li contestabili a li qual havea ditto andasseno lì, ha risposo perderano la vita et le compagnie; sono stati senza denari etc., et non voleno andar maxime Zuam da Feltre. Item, lui ha la febre grande; voria licentia e fusse mandato uno altro in loco suo. Et anche ditto domino Antonio di Pii scrisse di questo a la Signoria, ma non fu leta.
     
      Per la lettera dil ditto, ivi di 23 a hore 9 di note. Come havia receputo la lettera nostra per la qual si laudava il conte e Jacomo Sacho e non lui; si duol molto et li biasma assai, e dice mal dil conte, havia pochi provisionati e balestrieri. Item, tacite si duol di quel ch'è mia 36 de lì, et scrive le nove sue zoè dil primo di Ravena; conclude haver impegnà la roba, non ha danari e si vede disperato.
     
      Dil conte di Sojano a la Signoria nostra, di 23. Ringratia assai di la lettera scritali. Dice la cossa di Charesto, e dil combater, et inimici erano 4 contestabili, Chiriaco e Turcheto Dal Borgo che fu morto, Rizo di Campogialo, Cesare et Rizardo di Galiada, in tuto fanti 1000; par ne habino preso 400, tamen s'intende erano 400 fanti, il resto homeni comandati, et il Turcheto fu morto apresso Faziano dove fono a le man; de li nostri un solo fu morto; vol la Signoria li mandi danari; scrive Jacomo Sacho [266] ha una sua praticha che sarà buona; farà il tutto etc. Avisa la madona di Forlì voler mandar zente contro di lui, et lui haver ordinà mandar a le zente di soi castelli 300 sachi di farina; ringratia iterum la Signoria di le laude, promete far etc.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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