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      Et mandoe una lettera di uno suo comissario de Spinelo, li scriveva inimici se ingajardivano contro nostri, et dita madona di Forlì li mandava zente; etiam il comissario suo di Gualdo li scrisse questo medemo de' preparamenti de' inimici.
     
      Da Ravena, di 24 et 25, molto longe. La conclusion: esser venuti homeni di campo fuziti da Bibiena; dice nostri esser in rota, et esser zorni 52 non haver habuto danari, tamen li danari di le page erano stà mandati è assa' zorni. Per l'altra di 25, si duol quella camera esser povera; non pol suplir a le gran spexe; li daciari non vol mostrar haver danari per non pagar quelli sono debitori; prega la Signoria li mandi qualche danar per le spexe bisogna.
     
      Da Rimano di Zorzi Franco secretario di 20. Aver nostri di Casentino esser in fuga; lui non pol trovar de lì alcum danar da mandarli; et il signor con madona da poi le feste haver terminà andar a Bologna con gran pompa, non sa perché.
     
      Di Marco di Santi data a Rimano a dì 24. Dil suo zonzer lì, scontrò Piero di Medici in la Marechia; non pol haver danari da mandar in campo, ergo etc.
     
      In questa matina fu trato il palio a Lio juxta il consueto, zoè veneno in collegio quelli haveano guadagnato li precii, che eri che fo el dì di San Stephano treteno a Lio, et per il principe li fo tochato la man, e fo nel levar dil collegio.
     
      Vene Bernardo di Bibiena fratello di Piero secretario de' Medici, vien di campo e portoe una lettera di sier Jacomo Venier proveditor data a Ravena a dì 24. Advisava la soa venuta, et si dovesse udir per esser instruttissimo di quelle cosse.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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