Item, quel zorno esser morto domino Renato Triulzio fratello di domino Zuam Jacomo, stato longamente amalato.
Da Ferara dil vicedomino, di 26. Come era stato lì dal signor a visitatiom uno orator dil ducha di Urbin, vien a la Signoria nostra, havia dito a quel signor molte cosse, et di la provision di fanti per 8 dì; il prender di tre lochi per inimici, la fuga di nostri, [272] la penuria di vituarie e manchamento dil soldo e pocho ordene di quelli governano, e di brieve si potrà veder la fuga dil resto di l'exercito: rispose il ducha d'Urbim esser homo giovene et inexperto, et che li amici sensati li havia dito molte cosse e non voriano le cosse di la Signoria piasse sinistra via; et lui ricorda il spironar il cavalo, voria si mandasse oro e zente e uno capitano, zoè el conte di Pitiano subito. Item, di la rota dil campo, de li 80 homeni d'arme, a Ferrara esser fato gran festa, scrisse molte altre cosse ridiculose.
Da Pisa, di proveditori, di 16. Come haveano dato juxta le lettere licentia a domino Marco da Martinengo venisse qui a la presentia di la Signoria con mancho cavali el pol; ha mandato a tuor salvo conduto a Lucha dal comissario fiorentino et milanese, et hauto verà per la via di Pontremolo. Item, di brieve si partirà domino Zuam Diedo; domino Zuam da la Riva stava male, el Sovergnam era morto, siché voriano si provedesse de uno capo; havia ricevuto ducati 10 milia per Piero Rizo da Zenoa; bisognava per paga ducati 17 milia; haveano fato le mostre, stratioti inganava, meteva uno a cavalo do volte et l'uno con l'altro se imprestava, siché cometono gran fraude; hè fanti 3000 ma tristi; e dato la paga bona parte voleano cassar; il paese inondato di aque e non se pol far nulla.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
Renato Triulzio Zuam Jacomo Ferara Urbin Signoria Urbim Signoria Pitiano Ferrara Pisa Marco Martinengo Signoria Lucha Pontremolo Zuam Diedo Zuam Riva Sovergnam Piero Rizo Zenoa
|