Di sier Francesco Morexini dotor, orator andava a Napoli, di Ravena. Dil suo zonzer a Ravena, etc. Et per collegio fo expedita la soa comission, come dovesse andar a Napoli et lì star orator nostro tenendo ben edificato quel re, et avisar di successi, la qual era in forma.
Di sier Jacomo Venier da Ravena, di 30. In risposta di nostra li fo scrita che avisase come steva, perché non si sentendo ben, voleva andasse in campo uno altro proveditor in loco suo: risponde vol meter il corpo a' servicii di la Signoria et l'anima dar al creator, et poi a dì 3 di questo voleva ritornar in campo; havia tolto medicina. Et come domino Alovisio Valaresso havia mal franzoso; voria danari per [289] dar a la compagnia, dicendo non havia auto niuna paga et si vedea disperato.
Da Ferara, dil vice domino, di ultimo. Come havia nova hauta dal signor, nostri di Pisa haver corso a Montepoli castello vicino a Pontadera mia 4, e l'ànno combatuto, preso, sachizato e brusato; et come per Ferara si diceva di la venuta di esso ducha in questa terra; et era stato da dito signor, qual li havea ditto haver hauto da Fiorenza non andasse da la parte, tamen ancora non havia auto resolution; et quella corte haveano butato il coroto portavano, et volevano far feste quello carlevar.
Da Pisa di proveditori, di 22. Come non haveano dato la paga, ma andavano scorando per haver li altri; solicitano sia mandato il resto; le zente esser in necessità e proclamavano. Item, haver visto gran fraude in li stratioti, quali lhoro medemi confessono haver inganato: hanno provisto con utile nostro.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
Francesco Morexini Napoli Ravena Ravena Napoli Jacomo Venier Ravena Signoria Alovisio Valaresso Ferara Pisa Montepoli Pontadera Ferara Fiorenza Pisa
|