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      Or zonseno a Montepoli hore do avanti [301] zorno, el qual luogo è bon e grasso et marzochesco per la vita, lontan da Fiorenza mia 20, et ne l'alba li deteno la bataja da do canti, el capitano di le fantarie e Gorlino da uno, et lui con le zente da cavalo, et da l'altra l'altro colonelo, et combateno zercha do hore, perché quelli di la terra gajardamente se defendeano. In questo interim el conte Lodovico de la Mirandola con zercha cavali 100 se feze veder da lontano, mostrando quasi voler socorer le terra, et lui proveditor andò a la volta sua con molti stratioti et altri cavali, qual subito se retirò e per haver campagna assai non se potè azonzer; fu poi atachato el fuogo a la porta, per la qual e con le scale nostri introno dentro, da l'altro canto era intrato el capitano Gorlino; e perché i fanti subito ateseno a sacomanar, i nostri da là fureno rebatuti; da poi fè reforzo e con l'intrada soa de qua rebutono li inimici, et se reduseno in rocha con esserne guasti e morti assai di lhoro. E visto la rocha esser forte di sito e le nostre zente in desordene per el guadagno, li parse di sacomanarla al tuto e brusarla, e cossì feno più che si potè, e vegnino via con la preda e presoni, et lì era stà fato gran danno tra el sachizar et brusar per esser il luogo grande.
     
      È da saper che havendo notato di sopra dil caso ocorso al proveditor per l'artelaria di Pontadera, licet havesse la bota, non perhò scrisse a la Signoria nostra ma per soe a mi drezate questo intesi, et per notar il vero successo al loco suo ho posto.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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