Introe li cai di X; et fo leto lettere di Fiorenza portate per Matheo Cini a uno de li X zercha questa praticha par sia ita in fumo; et il ducha di Milan fa il tutto si concludi, e non bada a vergogna di fiorentini per far il fato suo.
Da Turim dil secretario, di 4 et 5 di questo in zifra. Come l'amico li havea ditto li dirà ogni cossa, o lì o in Franza dove vol la Signoria, per haver gran amicitia con uno sa i secreti dil ducha, pur voria esser meritato etc. Et dice il Bastardo è amico dil ducha di Milan per la pension li dà, et cussì saria di la Signoria si quella volesse darli quella quantità o pocho più: perché comunemente quella corte è nimicha dil ducha di Milan et amano molto la Signoria, et quel stado è povero. Item, esso secretario voria saper l'opinion nostra, andando il ducha di là dei monti si lo diebi seguir o quello habi a far. Et per la lettera di 5 dice haver parlato con uno maixtro di caxa di madona Bona, ch'è a Lion, qual voria monsignor di la Zambra va orator in Franza aricordasse al re di ditta madona Bona zercha quello ha a far col ducha di Milan. Et haver inteso el ducha di Milan haver acordato con sì alcuni cantoni de' sguizari. Et esser lettere di Franza di 24, il re va a Nantes a far le noze di la raina di Bretagna per esser disfato il matrimonio per sententia, et che dito monsignor di la Zambra non andava in Franza fino che non ritornava de lì uno orator di quel ducha mandato a Milan, el qual quel zorno era ritornato, e con che conclusiom non se intendeva.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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