Et io avi lettere di sier Vicenzo Valier, come a Ligorno i conzavano uno certo galion e un bregantin, et in conclusion li proveditori scrisseno tute quelle nostre zente si partivano. Et vidi una lettera di Hanibal da Docia, scrita a domino Hanibal de Brexa suo consejer, era in questa terra, data a Pisa a dì 7, come Franco dal Borgo, Zuam Griego, lui et Gregoliza capo de' stratioti haveano a le man una cavalchata de forsi 15 o 20 milia ducati de butini, ma per esser venuto a quelli confini alcune zente, li proveditori non volseno andasseno fin hora, ma li haveano promesso omnino lasarla far. Etiam scrive di la presa di Montepoli per nostri, fo a dì 27 dezembrio.
[1499 01 16]A dì 16 zener in collegio. Vene sier Lunardo Grimani, qual per il suo officio veniva in collegio, lamentandosi al serenissimo principe et li consejeri di le parole havia ditto io in renga improperandolo, etc. et che overo fusse comesso ai cai di X, overo refutava esser proveditor sora l'arsenal. Et il principe con tutti li consejeri et universo collegio li disseno io haver parlato sapientissimamente in defensiom di la mia parte, et volendo refutar si faria in suo luogo; or col capo basso se ne andò fuori di collegio, stete 4 zorni, demum ritornoe, et in vero ave torto.
Vene l'orator di Faenza, qual si dolse per nome dil suo signor di la madona di Forlì che per via di Castrocaro li noceva, et era sua madona, zoè una soa fiola era promessa a ditto signor non perhò tolta, né la voleva, et che non sapea che farsi; et era retenuto quel suo capo di squadra né lo voleva lassar; et il principe li disse si dovesse difender, et havia zente sue e nostre, e recuperasse il suo che la Signoria nostra non mancheria di ajutarlo; et in consonantia fo scrito a Ravena.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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