[1499 01 21]A dì 21 zener in collegio. Vene uno romano con lettere di conservatori di Roma di ultimo avosto, in recomandatiom di uno Filippo Arzoni romano, qual li fo tolto a tempo di sier Jacomo Marcello capitano zeneral da mar, per il prender di certa nave, alcune sue cosse: pregava fusse reintegrato. Et li fo risposto per il principe: fo preso in tempo di bona guerra, et se ne andasse.
Vene domino Marco da Martinengo, era presente li cai di X, el qual zà 4 zorni era zonto e voleva audienta, el qual dice esser stato a Pisa mexi 15 con pocha obedientia, et esser venuto qui con licentia, e questo per iustifichar di una soa lettera fo intercepta et per dir il tutto. El principe li disse che havia una impresa gloriosa e che si doveva far honor, et ditoli che da li savii da terra ferma saria aldito et expedito, lui si partì, e poi consultato fo chiamato dentro e ditoli acciò le cosse fusseno più secrete andasse ai cai di X a esser aldito. E fo commesso.
Da Castel Delze di sier Jacomo Venier proveditor, de 17. Come eri sera zonse lì, stato a Sojano. Italiam da Carpi è amalato con febre, et havia scontrà fanti comandati dil ducha, ritornavano a Urbin. Li vene contra el conte Antonio di Urbin, e li disse haver in mandato dal ducha di andar a Urbin, et sier Zuam Paulo Gradenigo era lì al basso amalato e lui era alozato in castello, el qual volea licentia di partirse; rispose non haver libertà, pur anderà a Ravena a curarsi, et quel zorno era partito il magnifico Piero di Medici. È lì domino Hanibal Bentivoy, ma [351] nium vi era di la compagnia, Jacomazo era con cavalli 4, il Manfron in hordine e lo laudò assai, ma la sua compagnia in gran bisogno.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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