Et ivi esser uno nuncio [353] dil papa, uno orator di l'imperador, uno di Napoli, do di l'archiducha di Bergogna et uno di Milan. Et eri partino de ĺ cavali 6 et tre zaneti, che quelli reali mandavano a donar al re di Franza. Et per un'altra lettera pur di 20, nara esso orator il seguito de li nuovi pezi di arzento dil presente mandava la Signoria, che sier Domenego Trivixan lasṣ a Mosen Domenego Agustino a Saragosa, et zonto lui a d́ 16 li dimanḍ, et disse li daria il seguente zorno per esser fuora. Or il torero, che scuode li dacii per la comunità, manḍ alcuni a zerchar li forzieri di l'orator per trovar ditti arzenti, et etiam cusś a Barzelona fu zerchato; et par ditti arzenti fusse mostrati a molti, e dicono dieno pagar il dreto, et il re medemo fa cusś de li soi arzenti manda a far ĺ, che paga, et voleano li arzenti fusseno persi; stete tre zorni in questo, poi si acorḍ farli pesar, peṣ marche 105, è l'amontar ducati 1380, qual dreto a ducati 5 per cento monta ducati 136. Ha promesso per instrumento con piezaria pagar ditto dreto per tutto marzo o far venir lettere dil re di questo, e perḥ prega la Signoria provedi a mandarli ditta quantità; et fo mormorato di questo in collegio, et dito che qui merchadanti forestieri pagano una decima a l'anno doveria pagar doy, et erano mal tratati fuora, tanto più si donava, e fo mandà per Piero Martines consolo.
Da Udene, di sier Domenego Bolani luogotenente in la Patria, di 19. Manda lettere di sier Sebastiam Zantani proveditor a Gradischa di 16, come quelli fanti vano via.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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