Avisa il ducha di Milan haver fato conto non si trazi oro dil suo paese, per tanto aricordavano la via segura in zifra, di Monte Figalese e dia passar per Modena dove è capitanio Matio Mazon molto servitor di la Signoria nostra, e perhò suplicha sia mandati danari, et fo ordinato mandarli, et il Malipiero replichoe fusse fato in locho suo, e darli licentia.
Da Ferrara di Zacaria di Freschi secretario, di 21 hore 19. Come da poi terza fo dal signor, et le parole usate, qual dice à gran volontà di far cossa grata a la Signoria, et vedendo la conclusione di quella subito manda uno a Fiorenza a saper la conclusion zercha la justicia di Pisa et de' Medici, con protestatione starano sempre in guerra et in pericolo loro e di tutta Italia, e maxime perché il ducha di Milan à scrito in consonantia et averà risposta zuoba saltim venere, e risolvendosi fiorentini mandandoli il mandato, overo al suo orator, verà esso ducha qui. Et per Ferrara si dice questa setimana dia vegnir, e si fa habiti quella cortesana. Et il signor havia fato reveder la ganzara. Et havea parlato col ducha quello vol far; dice esser di un voler prima Pisa resti in libertà, e le forteze in mano lhoro, excepto Ligorne; li darà intrada da mantenirle, et più tosto 1000 ducati di più cha di mancho, et a la Signoria ducati 200 milia in 10 over 12 anni con segurtà de' merchadanti fiorentini di anno in anno, siché al fato di la justitia e Medici mancha aconzar. Et se li danari è pochi, la Signoria ne hanno assai et a' fiorentini sono assai et con 200 milia ducati si compreria ogni città; ben voria saper che la Signoria non movesse poi altre difficoltà, et il secretario aspeta risposta si l'habi a venir qui o no.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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