Da l'Averna di l'Alviano al proveditor Venier, di 19 a hore 21. Come havea inteso il desastro di Marco di Santi, si duol non sia stà avisato, dice si duol etiam inimici habino hauto sto refreschamento, ma pocho li valerà; dimanda danari e farina maxime per dar a li alemani, et voria 100 mulli di farina 30 mulli di sal, ojo e scarpe, e venendo tal socorso vol saper un dì avanti per ussirli contra: lui ha 600 fanti e vol danari, altramente restava sollo; à bon animo, con gran fatione beve aqua et è senza pane, e di brieve le verà 200 fanti inimichi.
Di Bibiena di sier Piero Marzello, di 18 et 19 in zifra. Esser venuto lì l'Alviano con Jacomin di Val Trompia, sta in Montalone, dice patisse lui molto per la fame col signor Carlo Orsino, masena formento a man, fono uno pan per uno al dì, beve aqua; et l'Alviano dice non poter tener più alemani, et lui proveditor doman andava col ducha a portarli pan e farine e tuor a l'incontro formento, e il ducha vol mandar li cavalli via; et nostri ozi hanno corso per val di Arezo e menato via capi 300 zoè de animali tra grossi e menuti, gran e vin, che in l'Averna non era vino. El conte Ranuzo era a Castel Fochognano ussito, ma non li bastò l'animo di atacharsi; et si stratioti non fusseno stati così presti aviano fato mior butino; et il ducha averli dito che per compiacer a la Signoria à scrito al conte Antonio suo fratello si lievi di Castel Delze et vadi ad Urbino, et comandato a tutti soi comesarii dil stato suo e secretarii stagino a obedientia dil proveditor Venier, perché ha deliberà in caxa e fuor di caxa non si partir mai di la Signoria nostra.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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