Vene il nuncio dil principe di Salerno domino Antonio Colla, et presentò una lettera dil principe Antonello di Santo Severino, data a San Costanzo a dì 17 di questo, mia 6 lontan da Sinigaja, et era di sua man propria drizata a esso secretario. Come havia inteso per sue lettere la Signoria non lo aldiva zercha darli la provisione et perder parole senza fruto; per tanto li scrive insti per tre zorni la resolution di ditta provision, e poi si lievi et domandi licentia di andar altrove: esso principe tamen sarà sempre di la Signoria, et il resolversi di li 33 poliedri, è a Monopoli, di li qual come disse esso secretario vol ducati 30 dil pezo: et fo ordinato per collegio darli al conte di Pitiano che li volevano a conto di suo page. Or conclude, non havendo la resolutione expressa di la provisione, passati li tre dì dice venite via, et non si disperaremo, ma prenderemo altro camino: et fate intender a tutti quelli zenthilomeni, et potendo al principe. Et mandoe avisi di Franza e di suo fratello, qual li comete dichi a la Signoria poi li brusi, acciò non siano trovati.
Dil conte di Conza a esso principe di 22 decembrio in Asion, credo voglia dir Sinon. Dà l'intrada dil ducha di Valentinoes; et monsignor di Roam à abuto il capelo; et monsignor di Lignì a ditto a li regnicoli per nome dil re lui vol andar in Bretagna, e lo aspeti lì, e tornato vol inmediate atender a l'impresa de Italia, perché à chi li dà gran favori; et il cardinal Vincula è lì, per il fio dil papa volea per moglie la fia di re Fedrico, e questo è stà caxon li soi oratori non siano venuti a la corte, et il re dice con pocha faticha haverà quello aspeta alla sua corona in Italia.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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