Et rispose esso signor Zuane come di quello havia fato il marchexe havia auto molto a mal, et sapeva ben sier Nicolò Foscarini et sier Zuam Paulo Gradenigo erano tunc a Mantoa et de li avisi a loro li dete.
Da Castel Delze di sier Nicolò Venier, di 22, 23 et 24. Come inimici fevano uno bastion dove nostri fono a le man, siché sarà dificile l'andata più di le vituarie. Et havia ricevuto lettere nostre, li ordinava mandasse socorso; et erano tornati Piero di Medici et Morelo condutier dil ducha di Vergareto et misier Delze comissario homo praticho, et haveano concluso scriver a sier Piero Marcello a Bibiena mandi di qua o l'Alviano o l'Orsino; et cussì haveano scritto, e mandoe la copia de qui, et scrive brieve per dubito non sieno intercepte, e questo perché uno messo dil signor Astor Bajom portava lettere fo impichato a la Pieve. Il magnifico Piero à prestà ducati 300 et impegnà li soi arzenti, perché lui non havea danari, et questo per esser creditor ducati 53; lui proveditor per il conte di 2000 ducati ultimate mandati. Et che 'l bastion fa inimici in do dì sarà fato, e con 100 fanti lo guarderà; et nostri haveano 400 fanti a Vergareto; et inimici è ingrossati più di 1000 fanti; et havia mandato uno suo a veder altre vie. Et per le lettere di 24 era venuto Maldonato e Malmignato stati presoni a la Pieve erano contestabili nostri, presi in Mignano; li lauda assai, e dicono tre volte ribatè inimici e li butò da le mure, et do tristi fanti li lassò intrar: dicono Marco di Santi esser mandato a Civita di Castello perché fiorentini non lo haveano potuto haver da li Vitelli.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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