Et a Ferara non si facea justicia; el signor è misericordioso e li populi mal contenti; et uno fio di Matio Mazom si messe a la strada; fa certi danni e amazò do persone, e niuna provision fu fatto, et che Ferara era fata bella terra e di belli palazi e strade; et che 'l ducha sperava di esser capitano zeneral; vorìa asetar Italia per le cosse di suo zenero ducha di Milan; et scrisse a Fiorenza nel suo partir caldamente; et come Zuam Alberto, qual lo lassoe a Corbole, era venuto qui driedo di lui.
Da Chioza, di sier Fantim Pizamano podestà, data ozi. Come ricevute nostre lettere fazi preparation per il conte di Pitiano; farà, ma voria danari per spender. Et li fo scrito alozi il conte in palazo.
Da Ferara, di sier Bernardo Bembo doctor et cavalier vicedomino, di 3. Come era stato dal ducha a dimandar il passo per il conte di Pitiano, et il ducha havia risposo libentissime lo daria per esser fiol di la Signoria.
Da Lonà, di sier Francesco Foscari el cavalier podestà di Vicenza. Come in quel zorno, a dì 3, era [405] zonto lì e andaria a Gedi a trovar il conte, el qual à inteso per sue lettere vien via (con) homeni d'arme 112, et balestrieri a cavallo 160, et havia zà fatti 300 provisionati.
Da Roverè di sier Nicolò da cha da Pesaro podestà, di 3. Come era venuto lì uno da Bolzam. Dice che quelle zente a dì ... di questo pasato doveano esser stà a le mano, et vene uno comandamento dil re non fusseno a le man fin lui non venga in persona, qual si aspetava de dì in dì. Et veniva il ducha Zorzi di Baviera con 2000 fanti sguizari nel campo regio, et che si dice tra todeschi la Signoria nostra fa far questa movesta a' sguizari, et tedeschi hanno paura e dicono lì a Roverè si facea fanti.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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