Vene l'orator di Milan in collegio, et non mostroe la lettera perché era molto gajarda; ma disse a bocha quello havia scrito l'orator nostro, indolcendo le parole meglio poteva; concludendo el suo signor havia bona voluntà, zurando etc. perché facea [406] l'oficio dil bon orator che era di meter ben. Et per il principe li fè risposta sapientissimamente et con gajarde parole cargando il ducha di Milan, digando a tutti è noto per nui non haver mai manchato ogni acordo etc. Et poi fo parlato di la dificultà era zercha il criminal, acciò pisani non fosseno malmenati da' fiorentini, e l'orator disse scriveria.
Di Zenoa dil secretario, di ultimo. Replicha di la morte di quella dona Spinola sorela di misier Zuam da Seravale, incolpado uno chiamato el Molinaro citadin de lì, conscio el fiol dil governador, et parse al ducha di Milan dito Molinaro fusse remesso a Milan. Hora lo asoltò e fato ritornar a Zenoa, et havia mandato uno misier Julio a Zenoa, qual chiamoe li Spinola dicendo li beneficii havia fati a quella caxa; et che volea farlo ritornar questo Molinaro; et lì Spinola ringratiò el ducha, dicendo si lo vol asolver faza ma non lo fazi ritornar in Zenoa, perché sarà causa di qualche mal; siché hessendo in odio di Adorni de fazile potrà seguir qualche novità. Item, si aspectava 4 galie dil re di Napoli, veniva per star lì; et l'orator fiorentino partì per Livorno mal contento, con una galia di lì. Item, la nave Soranza era expedita, e lui secretario non havia dato ancora danari a quelli dacieri, perché saria mejo hessendo dita nave via.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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