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      [411] Da Milan di l'orator, di 4. Come eri sera vene lo episcopo di Como et altri consejeri ducali da lui, a dirli per nome dil ducha: havia auto lettere di Ferara di la partita dil nostro secretario, et si dolleva assai, dicendo per esso ducha non havia manchato, et che se nium danno verà in Italia la Signoria arà la colpa et non lui, con altre parole di questa substantia; et l'orator rispose scriveria de qui.
     
      Di Zenoa dil secretario, di primo. Come si havia dolto davanti il governador et comissario dil ducha di Milan di la licentia data, dicendo non sapea si 'l signor ducha era di questo voler; et il comissario disse non saper, scriveria al ducha; et il governador replichò li havia dà licentia perché più non bisogna il suo star lì, acciò la Signoria non tenisse più quella spexa ivi; et il secretario rispose si poria pentir di questo. Et che quelli Doria nimici de li Adorni jubilava di questo, et lui secretario si doleva con li citadini di tal licentia; et à scrito a Pisa a li proveditori, si li bisogna nulla, scriva.
     
      Da Peschiera, di sier Francesco Foscari el cavalier, di 4 da sera. Come era lì col conte, et il marchexe di Mantoa havia mandato uno trombeta soto specie di conzar do homeni d'arme con esso conte, ma più presto per spiar, et disse il marchexe mandava 200 cavali contra; il conte solicita le provision non manchi.
     
      Di Brexa di rectori, di 4. In materia di mulli mandavano.
     
      Di Verona di rectori. Zercha le provision per la venuta dil conte.
     
      Da Castel Delze di sier Jacomo Venier, di 3, do lettere.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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