Et li fo dito bone parole. Et partite di colegio, non ben contento perché credeva lui tochar li danari fo mandati al Signor; et questo era quello promuoveva queste cosse per esser homo diabolicho.
Da Ravena, di 7. Di le cosse dil conte di Sojano, inimici esser a campo a Spinello loco suo. Item, esser venuto el messo di quel di Monte Alboto, vol si mandi a far la mostra di li soi fanti, et dil conte di Pitiano nulla intende, dubita non zonza lì, et non siano facte provision etc. Et fo scrito per collegio ai rectori di Verona, dove è la bancha, che mandasseno a Ravena do di quelli colaterali.
Da Castel Delze di sier Jacomo Venier, di 6. Come el nepote dil signor Bortolo di Alviano vene lì con la fede di tornar, non hessendo rimandato el signor Leporeto in suo locho; et era venuto ozi lì uno trombeta a compagnar Piero Grimaldo, venuto di Bibiena con salvoconduto et è amico di Frachasso, et è venuto a dir al signor cavalier, nepote di l'Alviano predito, ritorni da Frachasso, et che Frachasso si duol di le parole esso proveditor havia dito di lui, et che non volendo lassar esso proveditor el signor Leporeto prima non havia Marco di Santi, dito cavalier tornoe per la fede data; qual poi è ritornato de lì et ha dito, Frachasso vol dar Marco di Santi et meterà a camino, et ch'è servitor di la Signoria et amico di esso proveditor, et lo cognosse hessendo suo padre a Padoa, che falso che non fo mai in suo tempo, etc., et che vol lassar esso signor cavalier et Marco di Santi qual manderà a Pratiego, et il signor Leporeto vadi et si contracambierà. Item, che veria a soldo di la Signoria nostra etc.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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