Di Castel Delze di sier Jacomo Venier, di 11, drizata a li cai dil consejo di X, la qual fo leta in pregadi. Come havia lettere di Alvise Griego contestabile, da Pratiego: che il ducha di Urbim era zonto lì con 50 cavali, abuto salvoconduto da li nemici, et volea fanti per portar la sbara per esser amalato, siché è in loco securo et nostro.
In questo pregadi fo provà li patroni di le galie dil trafego, et balotati a uno a uno, et leto la poliza de li soi piezi etc.
Item, fo posto per li savii ai ordeni: di mandar in Antinori tanti danari di la Signoria nostra quanti è quelli si paga il salario a sier Piero Tiepolo podestà presente, et altri capitoli ut in parte. Ave 10 di no, 116 di la parte.
Item, introe iterum el consejo di X con la zonta di danari, per far certe ubligatiom etc. Et el pregadi fo licentià; et vene:
Da Milan di l'orator, di 11. Come el ducha havia auto lettere dil suo orator existente qui, di 7, et à terminà non parlar ad esso nostro orator, ma havia scrito a Fiorenza, et dito a l'orator di Ferrara domino Antonio di Constabeli scrivi al ducha vengi a Venecia, o con il mandato o con l'orator fiorentino, qual habi il mandato: perché lui è disposto di haver pace; et si a la Signoria li par, mandarà un orator suo a la Signoria nostra in questa terra.
In questa matina fo presentata al principe una lettera dil ducha di Pomerania, stato qui et honorato col bucintoro l'anno passato quando tornoe di Jerusalem, a la qual lettera, io solicitando, et li savii fono contenti, li fece far risposta verba pro verbis, la qual la fece Zorzi Negro secretario; et ditta lettera è qui posta:
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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