A tergo. Illustrissimo principi domino Bugislao Dei gratia Stetinensis, Pomeraniae, Cassubiae, Slavieque duci Rugie principi et comiti Gutzkoviensi, fratri et amico nostro carissimo.
La qual lettera io la diti a Piero Pender todesco, la qual statim mandoe la ditta a esso ducha, perché a caso qui era uno de lì.
[1499 02 14]A dì 14 fevrer. In collegio vene sier Zuam Paulo Gradenigo varito quasi di la febre; et referite de li desordini dil campo nostro: laudò il ducha di Urbim e le soe opiniom; biasemò l'Alviano, qual havia mandà più di 5000 ducati a caxa sua in ziponi di tela. Laudò il signor Carlo Orsini, Zuam Paolo Manfrom et li altri condutieri. Et che essi condutieri nostri fevano marchantia con la Signoria et si buta via li danari. Et quella impresa di Casentino è impresa dil diavolo, di haverne poco honor. Et li fo dimandato per li savii il modo di socorer Bibiena. Rispose per tre vie: una di la Pieve di San Stephano e questa è la piana, l'altra di Monte Cornaro, l'altra di Val Savignone con faticha.
Vene l'orator di Milan, e mostrò una lettera dil ducha de 11, in conformità di quello scrisse eri l'orator nostro: che 'l ducha volea far la pace. Ha scrito a Ferara e Fiorenza che 'l ducha di Ferara vengi qui col mandato, et parendo a la Signoria manderà uno honorevole orator; et che havia trate quasi tutte le sue zente di Toschana. El principe rispose sapientissime, juxta il solito: che venendo orator dil suo signor sarà ben visto, et si arà bon voler, et si vederà a le operatiom, et che non se li diceva altro.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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