Unde la mandò el signor Octavian di Manfredi et domino Achiles Tyberti et Dionissio di Naldo con 400, quali sono stati da esso conte rebatuti, con li nostri. El qual conte sarà doman lì a Ravena. Item, di li stratioti di Lio, ch'era zonti.
     
      Da Castel Delze di sier Jacomo Venier, di 11. Nulla da conto; solum mandoe una lettera li scrisse el ducha di Urbin di Pratiego in quel zorno. Come era 10 dì havia la febre lenta di natura con dolor di testa e di stomaco; nara il successo dil suo partir di Bibiena, e il medico suo non esser stà lassato passar a la Pieve, e lui ducha era zonto lì quella sera. Vol ir a restaurarsi a Urbim, et vol lui proveditor vadi a Pratiego a parlarli, et vol far dimam 16 mia. Et questo istesso per l'orator suo se intese.
     
      Di Bibiena di sier Marcello, di 10. Dil tornar dil trombeta con el salvoconduto di Paulo Vitelli e Frachasso; che 'l ducha vadi con quanti li piace, et verà do mia lontan 200 balestrieri lhoro per acompagnarlo, et che lui proveditor ha voluto resti con lui domino Zuam Battista Carazolo; et cussì è stà contento il ducha, il qual doman si parte. Ha fato comandamento per 10 zorni a li soi restino ancora lì aspettando soccorso; tamen dubita tutti anderano via. Et lui proveditor resterà, Juliano resta come [442] disperato, et il ducha è ozi alquanto aleviato dil mal. Et il trombeta disse el Vitelli e Frachasso esser stà in gran consulto avanti li habbi fato il salvoconduto; et il comissario fiorentino volea si partisse con la compagnia prometendoli non dar soccorso col stato a li restanti in Bibiena, ma questi do ha dato il salvaconduto con speranza poi el resto di le zente si lievi, et loro aver Bibiena o per fame o per forza.