Et non esser partito esso secretario, licet habbi ricevuto la licentia, per esser zorni di carneval.
Di Pisa di proveditori, di 9, ut supra. Di le gran necessità, et di la coraria fatta per nostri dil prender la torre di San Vicenzo, et brusà la lumiera. Et io avi da sier Vicenzo Valier: come lui volea andar a questa altra cavalcata di Mariema, ma li proveditori lo persuase non andasse perché si interveneria alcun sinistro haveria grande incaricho: unde, licet mal volentiera, pur per obedir restoe. Et nostri andono prese la torre di San Vicenzo, et le fuste brusorono la lumiera e fatto danno assai de bestiame a li nemici, ma a' nostri poco utile, per tanto lui non scrive a la Signoria etc.
Da poi disnar fo consejo di X con zonta et li savii, poi si reduse.
[1499 02 16]A dì 16 fevrer, in collegio. Fo ordinato expedir il prothoiero di la Morea et non lo tenir più qui: darli [445] braza 15 di pano d'oro et farli la vesta et ducati 50 d'oro. Item, fono licentiate le nave di Soria di la muda di zener, vadino via.
Da Ravena dil podestà, di 14. Come il messo dil conte Nicolò di Monte Alboto era partito; et il conte di Pitiano à opinion andar a Castel Delze over star de qui con le forze, over tuor l'impresa nova; et esser venuti li Tyberti da Cesena lì, sono amici dil conte, hanno offerto il stato. Et cussì ha fatto il signor di Faenza a esso conte; et il signor Carlo è molto amado dal conte, qual dimanda ducati 2000 per la sua compagnia.
Da Monte Granaro di sier Bacalario Zen el cavalier patricio nostro, de 4. Come ivi era domino Hercules Bentivoy stato a' servicii dil papa, non vol star più, si voria conzar con la Signoria nostra.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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