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      Si crede fiorentini farà vendeta. Et l'orator milanese, è a Fiorenza, à scrito a Bologna, fiorentini hanno fatto 80 cittadini a [446] consultar le cosse di la guerra, la mazor parte frateschi, una parte bisa, et il resto rabiati. Hanno posto uno balzello in consiglio et non l'ànno vinto. Et si fa coloquii che la Signoria nostra non vincerà l'impresa, et facea la spexa di la guerra con l'ordinario, et che ha un mar e l'altro da dar socorso.
     
      Da Puola di sier Bortolameo Calbo conte, di 3. Vol monitiom per il loco di Marmorano, qual è a li confini; fo data a l'ordine nostro.
     
      Di Brandizo di sier Piero Arimondo saliner nostro. Alcune lettere molte longe. Si doleva di suo cugnato sier Jacomo Lion governador de lì, zercha li sali, quali per lui andavano mal.
     
      È da saper per leze li savii ai ordeni vanno ad armar le galie grosse, et cussì ieri fui a la procuratia di San Marcho a tuor il gropo di sier Lunardo di Prioli et armar le sua galia dil trafego subito, la qual fo armata. Tamen fo di quelli patroni dete raynes per lire 4 pizoli 13, non si spendeva se non lire 4 pizoli 10 etc.
     
      In questa matina introe li cai di X, et mandati tutti fuora, et da poi disnar fo collegio in materia di tuor l'impresa di Forlì.
     
      [1499 02 17]A dì 17 in collegio. Da Ravena do lettere molto longe, di 15. Di coloquii fati col conte di Pitiano, tandem vol 7000 fanti, 1000 cavalli lizieri et più, et à terminà andar a Castel Delze per fama di soccorer Bibiena, poi far la via di Bagno, benché havia inteso inimici al Giogo haver provisto.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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