Da Valezo di domino Thadio da la Motella condutier nostro, di 16. Et mandoe una lettera di 15 abuta da Mantoa. In conclusione el ducha di Milan à mandato a dimandar al marchexe mandi 100 balestrieri con li 500 cavali, vano contra il conte di Pitiano, zoè cavalli 100 dil marchexe, 100 di don Alfonxo di la cha d'Este, 100 dil conte Lodovico di la Mirandola, 100 di misier Bandino et 100 di Zuam da Casal, vano a Bologna a far la massa. Et il ducha [448] di Ferrara dice non se li mandi contra zente, perché il conte va in prexom né porà tornar indriedo: il marchexe à risposto al ducha di Milan non vol andar contro il conte, per non esser impresa da lui, e non si fida dil ducha, vol venetiani spenda danari e a sto marzo un anno rechiederano la paxe. Et il ducha di Milan scrive vol lui marchexe et il ducha di Ferrara habino el suo, li tien la Signoria; et per via dil Turcho farà spender la Signoria; et che il re di Franza è avaro e à da far con il re di romani, e farà venitiani si sentano lezieri come hora fiorentini. E vol ajutar il marchexe a recuperar il suo; et dice il ducha di Ferrara ha da spender. E che questi razonamenti si fa in camera di madama la marchesana.
Da Ravena, di 16. Nara molte provision fate. Si arà 6000 fanti, ma il conte ne vol più altri 1000, et voria il conte di Sojano fazando quella via fusse reintegrato di la compagnia, et etiam quel Tyberti da Cesena, et altre zanze. Et in questa sera fo mandà ducati ... a Ravena, et scrito al ducha di Urbim, et fu suspeso una lettera si scrivea al proveditor Marzello.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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