Et l'ànno fatto per non attender a la promessa fè a la Signoria per prè Ypolito suo secretario, che quando ben reavesseno le sue terre sarebeno al comando di la Signoria, et per non atender hanno fatto queste terre vadino in le man di suo fratello Galeotto, qual ha lassato do fioli in le man di fiorentini. Et che lui Zuam Batista per esser fidelissimo, è qui con la moglie, prega li sia provisto. Et quel prè Ypolito vol dimandar a la Signoria tengi 150 fanti per guardia di li castelli soi per darne più spexa.
Da poi disnar fo collegio col principe et la Signoria et li savii, et fono alditi li oficiali a le raxon nuove con li scrivani, et ordinato poni tuti li debitori su li libri a palazo, e non siano depenati. Item, alditi poi quelli sora le cazude, era sier Mafio Baffo [452] orbo, qual pocho da poi morite; or parloe in collegio dicendo mal di molti erano in rezimenti, et debitori di la Signoria nostra grossissimi, nominando sier Andrea Dandolo a Trevixo, sier Marin Zustignam a Ruigo, sier Alvise Venier a Ravena. Item, sier Alvise Moro è rimasto podestà a Vicenza, e sier Sebastiam Contarini rimasto proveditor sora le camere. Item, sier Josafat Barbaro, ch'è morto, sier Piero Minoto etc.
Et fo balotati quelli si haveano dato in nota di voler armar la nave capitania juxta la parte di pregadi, et fono tre balotadi: primo sier Piero Contarini q. sier Jacomo, sier Marco Tiepolo di sier Matio, sier Francesco Foscari q. sier Nicolò et sier Sebastiam Tiepolo di sier Hieronymo, piezo li Pixani dal banco: ave 11 de sì, 9 di no.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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