Da Milan, dil orator, di 16, leta per Zacharia. Come era venuto l'episcopo di Como con tre altri [453] consejeri dil ducha; et li disseno, per nome dil ducha, che l'orator ferarese era stato da soa excellentia a dirli il suo signor havia auto risposta da Fiorenza, vol venir a Venecia et aspecta do oratori fiorentini, et che 'l suo signor li piace, acciò tutti veda la sincerità sua verso la Signoria nostra.
     
      Né altre lettere fono lecte; et fo ordinato da poi disnar far pregadi, et vene il principe, qual reduto prima in cheba con la Signoria et tutti i savii, fono lecte le lettere di li oratori erano zonte, zoè pocho avanti nona, per Morgante corier in 10 zorni. Et ussiti tutti in pregadi, per Gasparo fo lecte queste lettere:
     
      Di Aste, di 16 fevrer, hora tertia noctis. Vene questa note a hore 8 una literina di misier Zuam Jacomo mandata per uno messo a posta et sottoscrita humilissimus servus Joannis Jacobus Triultius regius locumtenens generalis. Et dice cussì: Serenissime Princeps etc. In questo dì et hora per lettere dil christianissimo re son certifichado sua majestà a dì 9 dil presente; à concluso la liga con la serenità vostra. Di le particularità non scrivo, perché per lettere di soi magnifici oratori interamente serà avisata, mi racomando etc. Et poi pocho avanti nona vene Morgante con le lettere in zifra.
     
      Di Franza di oratori nostri date in Angier a dì 9, a hore una di note. Como havendo dito a la regia majestà tante raxon in favor di la Signoria nostra, soa majestà fè deliberatiom di vegnir a la conclusion di la liga et intelligentia, e tutto el suo consegio era contrario exceto uno, et essi oratori si hanno conformà con il voler nostro, et ozi terzo zorno, andati in castello, dove era reduto tuto il consejo, il cardinal San Piero in Vincula, el ducha di Valentinoes, lo episcopo di Senta orator pontificio, et per il gram canzelier fo leto li capitoli.