Or leto ditte lettere, tutto el pregadi comenzono a jubilar et tutti cridava si facesse sonar campane: et cussì, hessendo pregadi suso, fo mandato a sonar campane a San Marcho, che parse di novo a tutti et corseno su la piaza. Et fo comandato strettissima credenza non si digi li capitoli, se non è fata la liga per conservation di stadi. Et li cai di X dete sacramento.
Et prima fo leto le lettere, et una di Pisa di proveditori, di 9. Che pisani se reduceano insieme, facendo varii colloquii, et manzano più di l'usato insieme. Item, di le calamità di quelle zente che cridano pan; et pisani alcuni voriano star soto chi se voia, pur che potessono goder il suo, qual davanti di lhoro è tolti et amazati li lhoro bestiami per nostri. Item, le nostre fuste à rotto la lumiera di Campiglia apresso Piombim. Et sier Domenego Malipiero proveditor scrisse solo una lettera, dolendosi dil caso dil banco di Garzoni, con il qual è intrigato, perhò voria licentia.
Et per quelle dil secretario di Zenoa, di 9. [456] Par sia zonto con le galie uno orator di la regina vechia di Napoli, va in Spagna, et subito si partì di Zenoa con una caravella per andar in Spagna.
Da Vegia di sier Piero Malipiero conte, di 14. Di uno messo dil conte Anzolo di Frangipani, venuto lì, qual vol ajuto da la Signoria. Item, come ha nova, per una lettera di 12, el ducha Corvino è intrà in alcuni lochi di turchi e fatto tajata di mille turchi et 500 cavalli, et havia preso tre capetani, qualli li nominoe per nome.
In questo pregadi fo posto parte, per li savii, di scriver a l'orator nostro a Roma la conclusion di questa liga, et debi dir al pontifice che volendo soa beatitudine intrar li dici etc.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
San Marcho Pisa Campiglia Piombim Domenego Malipiero Garzoni Zenoa Par Napoli Spagna Zenoa Spagna Vegia Piero Malipiero Anzolo Frangipani Signoria Corvino Roma
|