Et fu presa.
Item, fu posto, per tutte tre man di savii, di dar autoritą a quelli tre deputati sora el cotimo, che siano executori di le lhor parte; et fu presa.
Et venissemo zozo di pregadi a hore 24, et la piaza era piena di persone, et fo sonato campane per tre zorni et fato lumiere in questa terra con alegreza universal di tutti.
[1499 02 20]A dģ 20 fevrer. In collegio. Vene sier Albam d'Armer patron di una nave, qual havia messo banco; et dimandoe di haver il partito have sier Cosma Pasqualigo di armar, el qual zą havia fato in collegio le sue pratiche. Li fo risposto si consejeria, et licet fusse danno di la Signoria, tamen niun osoe dir nulla.
Ancora fo aldito sier Alvise Grimani q. sier Bernardo per nome di so fratelli, sier Domenego e Zacharia Grimani, dolendosi che per l'oficio di le raxon nuove era stą bolato la sua botega di cendadi in Rialto nuovo, che sarą la ruina lhoro, perché li altri creditori salterano suso etc. Volea dar parte di danari et fusse desbolata. Et tamen non parse al collegio, et faliteno.
Item, etiam falite Andrea Rizo e il fratello teniva banco apresso li Garzoni, qual fo ritenuto in caxa dil Saraton, et era debito a l'oficio dil sal nostro. Sichč si comenza a sentir.
Vene l'orator di Milan, vestito di negro, et disse di la bona voluntą dil suo signor, et disse quello eri l'orator nostro ne scrisse, e che 'l ducha di Ferrara verrą qui. Poi disse di la liga, li parea di novo et si dolcea: tamen teniva fusse fata con tali capitoli che hessendo stą una volta la Signoria quella havia cazą francesi de Italia non li vorą far ritornar, et il suo signor esser fiol di questa Signoria.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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