Noto in questa matina per collegio fo scritto a l'orator nostro a Roma, atento per il zubileo, era del 1500, havesse levà tutti li perdoni che fusse con contento che 'l zubileo over perdon a la Carità, dette Alexandro III, questa quaresema dovesse esser, et fusse vero.
[1499 02 22]A dì 22 fevrer. In collegio vene l'orator di Urbin, venuto per consuetudine, disse poche cosse, solum del bon voler del signor, et solecitando fusse mandati denari per le zente dil ducha.
Da Milan di l'orator, di 20. Come il ducha li ha dito haver da Ferrara: che zonti lì li oratori fiorentini el ducha si partirà per qui, et lui haver electo orator a la Signoria nostra domino Leonardo Botta [465] suo canzelier. Item, mandoe lettere dil segretario di Turim.
Da Turim dil secretario, di 17. Che il tesorier li havia ditto il ducha di Savoja ritornerà lì da poi pasqua, et il magnifico canzelier disse che venendo il re over mandando zente in Aste verà, aliter starà do anni di là da' monti: perché è ditto esso ducha non sta volentieri molto tempo in uno loco fermo. Item, li è stà fato grandi honori nel suo entrare in Zenoa.
Da Lion di l'amico fidel, di 8. Come a dì 28 dil passato passò di lì uno orator di Napoli, andava a la corte con cavalli 32; et che 'l re havia mandato a proveder de alozamenti per 200 lanze manda in Aste, et havia fato edito non vadi più panni d'oro nì di seda per terra in Franza, ch'è cossa contraria a' fiorentini, et non vengi etiam specie se non per mar. Et vien dito il cardinal Samallo et monsignor di Beucher per lhoro conto armano una galeaza per condur etc.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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