Scriveno dolendosi per pisani, zoè per nostri, fono prese alcune piegore lhoro in mariema, per tanto pregano per la bona amicitia le siano restituite, racomandandosi etc. Et tamen nulla li fo risposto.
Da Ravena di sier Lorenzo Zustigniam, di 20. Come in quella matina il conte di Pitiano partì de lì et lui l'acompagnò. El qual conte andò con pochi. Item, à lassà lì la caxa sua fornita et la stalla con li suoi cavalli, la qual le ricomandoe. Item, lui podestà ha ricevuto li ducati 6000, et ha ordinato 150 guastatori tra Ravena et Zervia, et à dati diti ducati 6000 al pagador va drio il conte a Castel Delze. Item, ha nova in campo esser vituarie di quel di Urbin; et lui voria fare li guastatori su quel di [469] Urbin per più comodità. Item, ha lettere dil conte predetto zercha Forlì di quel misier Polidoro Tyberti data a dì 19 a Cesena, mandoe la copia, dice non pol a pocho precio comprar questa zoja, quasi dicat non pol fare nulla. Et scrive esso podestà le zente d'arme è lì voria danari, et il conte non ha voluto menar li stratioti, et esso conte li havea scrito de' 100 spagnoli fuziti, 50 esser a Cesena.
Del ditto da Ravena, di 21, Come havea ricevuto nostre lettere zercha la liga, et non li scrive si fazi fuogi; tamen lui à fato, et è la lettera drizà a sier Alvise Venier suo successor, qual non havia ancora fato l'intrada, et le li mandò, qual lete le remandò a Ravena, et subito scrisse al conte tal nova, dil qual havia lettere che li soi provisionati una zornà de Ravena a Santo Archanzelo 200 di lhoro esser partidi, né il resto pol andar avanti; vol la Signoria nostra fazi demostrazione.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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