Item, ha exploratori a Fiorenza, per li quali ha inteso fiorentini stano in angustia, hanno dificultà a ritrovar danari, pagano mal la zente, e non lavorano di seda e mancho di lana, et vol digi questo suo bon animo a la Signoria. Per el principe fo ringraciato.
     
      Vene Zuam Alberto, e mostrò lettere di 22 dil suo signor da Ferrara, li diceva aspetar li oratori fiorentini zonzino et monterà in nave et verà qui, et si racomanda a la Signoria. El qual Zuan Alberto tolse licentia dicendo andava a Corbole dove à una possesion, per esser osto dil signor, etc.
     
      Da Chioza di sier Fantim Pizamano podestà, di 23 a hore 10 di note. Come era zonto lì el scalco dil ducha di Ferrara per veder se era in hordine, dicendo el signor suo sarà luni qui, a dì 25 con boche 260 senza le lhoro persone; et li oratori Milan e Fiorenza e Napoli; pertanto esso podestà dimanda danari da poter far la spexa etc.
     
      Introe li cai di X, mandono tutti fuora, stetono un poco poi iterum chiamoe il resto dil collegio dentro.
     
      Da Treviso, di sier Francesco Zustignam [471] patricio a l'arsenal, di 23. Zercha i canevi, quali erano cari, etc., al qual efeto andoe.
     
      Da Bologna dil secretario, di 21. Come era andato da misier Zuane a lamentarsi, come la nostra Signoria li scrisse dovesse far, di haver dà il passo a le zente di Milan et non a le nostre. El qual misier Zuane si scusoe dicendo haver capitoli da non poterli denegar, et disse la Signoria zerchi pur di vinzer la si acorzerà ch'io li sarò bon servitor; non si pol denegar il passo a Milan.