Da poi disnar fo pregadi. Vene lettere di sier Jacomo Venier da Castel Delze, di 22: come el conte di Pitiano era zonto lì nel suo alozamento, contra dil qual andoe. Et ricevute lettere di la Signoria in materia di la liga. Per una andava a sier Piero Marzello a Bibiena, et poi disnar fu col conte, qual reduti in consulto zurono tutti sacramento tenir secreta la deliberation. Et disse el conte bisognava 7000 fanti, zoè vol 1000 fanti con le zente di la signoria di Faenza et Meleagro da Forlì vadino a Maradi per divertir, et 2000 fanti con cavalli 500 a la volta di Bagno con uno capo. Terzio restar lui qui con 4000 fanti et spingersi avanti a socorer Bibiena, et voria aspetar la persona dil ducha d'Urbin. Et lui proveditor disse non era tempo di aspectar; et sono rimasti in conclusion di haver più fanti si pol, et saper si Bibiena pol aspetar o no, et da matina iterum ridursi in consulto. Et mandoe lettere abute da Bibiena, le qual per esser in zifra non fono lete, et dicea il mandarli socorso importava, et non era tempo d'indusiar. In questo pregadi, per nui savii ai ordeni fono poste in bona gracia do galie al viazo di Aquamorta, con don di ducati 3500 per galia, zoè ducati 2000 di acresimenti, et ducati 1000 di proveditori sora il regno di Cypro, et ducati 500 di dieci ofici, et libro de Bernardin Spiron. Ave 4 di no, e tutto il consejo di la parte. Et era anni 4 che galie di Aquemorte non erano andate.
Item, fo messo parte per li consejeri, cai di 40, savii dil consejo, savii di terra ferma, excepto sier Beneto Justiniam che no si volea impazar con savii ai ordeni, che sia revochà la parte dil 1488 zercha i vini di Candia etc.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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