Item, esser zonto lì domino Alexandro Sforza, venuto di reame, et Frachasso non è ancora parso.
Da Cherso et Ossero di sier Alvixe Badoer conte. Come haveano electo nel lhoro consiglio sopracomito sier Zorzi Colombi citadin de lì, qual subito verà a tuor la sua galia.
In questa matina fono lecte le lettere dil messo dil sanzacho di Scutari, qual erano stà translatade. Era scrite in schiavo servo et era sottoscritte in la prima lettera: el signor di Scutari Ferisbech. Et si duol di uno mercadante di Salonichii qual era stà a una villa sotto Dulzigno dove li fu robato e toltoli il suo, scrisse al conte, nulla fu fato, vol sia satisfato dil danno, et dimanda risposta da la Signoria nostra. In la seconda: di tre marchovichii morti e una dona per alcuni, quali, lui andò in Antivari et la Signoria scrisse daria li malfatori, tamen nulla fu fato: vol la Signoria mandi detti malfactori, et che questo era contra la paxe dil signor Turcho et dice: rescriveme quello volè far a l'imperador venturoso et spazè presto il schiavo con la risposta qual nome ha Magacur; et in fine di le lettere dice Dio exalti el vostro stado. In la terza dice; carissima salutation, e come volea tor sue ville, ma el conte di Dulzigno lo pregoe indusiase perché voleva scriver a la Signoria. Item, che li debitori del signor fuzeno in lochi nostri, e non si fa pagar il Signor turcho, pertanto non vol la Signoria tegna questi tal, et che li manderà a piar dove sarano; et che 'l capitano di Scutari hauto hordine da la porta vol paghi tutti l'ancorazo a la Bojana, e quelli di Dulzigno non vol pagar, e tutti li altri paga.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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